Rate condominiali
2 Settembre 2023
Si può pagare una rata condominiale in contanti?
Un'errata formulazione della legge 220/2012, meglio nota come riforma del condominio, ha probabilmente inserito nella legge una previsione che va contro lo stesso volere del legislatore, ma che deve essere (in base all'art. 12 delle preleggi) prioritariamente intesa secondo l'interpretazione letterale della norma. Tale previsione indica che l'amministratore è tenuto a fare transitare dal conto tutte le somme, con questo non prevedendo una tracciabilità piena dei pagamenti. Da questo discende che è sicuramente possibile pagare le rate condominiali in contanti.
Il fatto che sia possibile non significa che sia consigliabile o opportuno. Infatti, la piena tracciabilità dei pagamenti è principamente nell'interesse degli stessi condomini. I versamenti operati dall'amministratore potrebbero non essere di facile ed immediata intelleggibilitò nell'estratto conto bancario nel caso in cui l'amministratore ometta, anche solo per una banale dimenticanza, di chiedere una specifica annotazione, o se tale annotazione non venisse comunque posta dalla banca.
Come si procede in assenza di bilancio preventivo approvato?
Il periodo Covid ha posto con forza l'accento su un problema che si manifesta a volte ancora oggi per ragioni diverse: il caso in cui non esista un nuovo bilancio preventivo approvato. In quel caso appare evidente che, comunque, la gestione debba essere portata avanti ed occorra quindi continuare ad incassare le rate condominiali pur non espressamente approvate dall'Assemblea. Si pone il problema di come procedere, ed i diversi amministratori ha no trovato volta per volta diverse soluzioni.
La scelta operata dallo Studio Ristori Monaco è quella di seguire la giurisprudenza prevalente e quindi tenere per valido l'ultimo bilancio preventivo approvato dall'assemblea seguendo provvisoriamente quello anche nel nuovo esercizio.
A prescindere da quale criterio venga seguito, comunque, il condomino non deve preoccuparsi perchè, ovviamente, alla fine vi sarà un conguaglio in sede di approvazione del bilancio consuntivo.
Può l'Amministratore richiedere le rate direttamente all'inquilino?
In linea generale la risposta dovrebbe essere "No". L'inquilino è estraneo al condominio, e l'unico soggetto obbligato nei confronti del condominio è il proprietario. Vi è una prassi diffusa che porta alla separazione delle rate condominiali tra proprietario ed inquilino che non è neppure consigliabile per il proprietario seguire in quanto, tendenzialmente, confliggente con la previsione contenuta nel contratto di locazione, ma che può per comodità essere seguita.
L'eventuale emissione di rate separate tra proprietario ed inquilino, in un'ottica di maggiore comodità per entrambi i soggetti, comunque, non toglie che la responsabilità resta sempre in capo al proprietario e che, in caso di inadempimento da parte dell'inquilino, l'amministratore non potrà fare altro che richiedere il pagamento al condomino.
Rendiconto
2 Settembre 2023
Voglio che la ripartizione tra proprietario ed inquilino sia chiara anche nel rendiconto condominiale, è possibile?
Diversi studi di amministrazione distinguono anche nel rendiconto condominiale tra le spettanze del proprietario e quelle del conduttore. Ciò può essere sbagliato sotto diversi aspetti.
Sicuramente questa prassi è errata sotto il profilo del GDPR in quanto si fa un uso non corretto dei dati dell'inquilino che non è parte del condominio e non ha sostanzialmente alcuna rapporto con il condominio non essendo neppure tenuto a corrispondere le rate condominiali in base alla legge.
Il fatto che l'inquilino non abbia una relazione diretta con il condominio, porta anche a concludere che sia improprio parlare di un debito o di un credito di questi che potrebbe emergere da un saldo indicato nel rendiconto (al netto di casi particolari cui si accennerà più otre),
Potrebbe esservi un ulteriore criticità in relazione alla correttezza della ripartizione se si segue un criterio generale e non si va a vedere nello specifico quali siano le previsioni contenute nel contratto di locazione.
L'inquilino, infine, per qualche motivo potrebbe aver corrisposto parte delle spese di amministrazione direttamente al condominio e parte al proprietario. Il dato contenuto nel rendiconto, dunque, potrebbe addirittura non rispondere al vero dal punto di vista dell'inquilino che abbia tenuto un comportamento non propriamente lineare nel pagamento delle spese condominiali.
In sintesi la ripartizione tra proprietario ed inquilino è e deve rimanere estranea al rendiconto condominiale.
Riscaldamento
2 Settembre 2023
Quando viene acceso l'impianto di riscaldamento centralizzato?
L'accensione dell'impianto di riscaldamento centralizzato varia a seconda della zona climatica in cui si colloca l'edificio. Una buona parte dei comuni valdostani è in zona F, la zona più fredda non soggetta a particolari limitazioni di orario e di date. Per gli edifici collocati in questa fascia climatica appare senz'altro opportuna una delibera dell'Assemblea per disciplinare l'accensione del riscaldamento. In assenza di tale delibera, l'accensione si ha quando risulta palese la necessità o quando tale necessità viene manifestata da un condomino.
Un discorso diverso riguarda le centrali termiche allacciate al teleriscaldamento, poichè di fatto non si parla di una centrale termica all'interno dell'edificio che genera calore.